NEWS n°03/2021: Notizie e approfondimenti sull’ambiente dall’Italia e dal mondo

In questo numero: UNFCCC pubblica un rapporto sui contributi nazionali agli Accordi di Parigi sul clima del 2015 e dei contributi determinati a livello nazionale sui progressi nella lotta ai cambiamenti climatici – Nascita del Ministero della Transazione Ecologica – La plastica, un motivo di crescente preoccupazione per l’ambiente e il clima: di quali strategie può avvalersi l’Europa per invertire la tendenza.

Rapporto ONU 26 febbraio 2021: progressi nella lotta ai cambiamenti climatici

Il 26 febbraio 2021 UNFCCC pubblica un rapporto che riflette lo stato attuale dei piani nazionali di azione contro il cambiamento climatico. Il rapporto iniziale di sintesi sui contributi determinati a livello nazionale (NDC Synthesis Report) copre i contributi nuovi o aggiornati forniti entro la fine dello scorso anno dai 75 Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi, e rappresenta circa il 30 per cento delle emissioni globali di gas ad effetto serra.
Il rapporto non è positivo. L’impatto combinato pone i 75 Stati su un cammino che prevede la sola riduzione delle emissioni dell’1% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010. Il Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici ha per contro indicato che le emissioni dovrebbero ridursi del 45% per consentire il raggiungimento dell’obiettivo 1.5°C.
È evidente che siamo molto lontani da dove dovremmo essere per conseguire i traguardi fissati dall’Accordo di Parigi. Vanno adottate adesso le decisioni per accelerare ed ampliare l’azione climatica dovunque. Non c’è più tempo.
Questo è un rapporto iniziale, cui seguirà un secondo rapporto, da pubblicare, che possa includere i contributi (NDC) di emettitori importanti quali Stati Uniti e Cina.
I 75 Paesi che hanno presentato contributi per questo rapporto iniziale sono: Andorra, Argentina, Australia, Bangladesh, Brasile, Brunei Darussalam, Cambogia, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Repubblica Dominicana, Ecuador, Etiopia, Unione Europea e i suoi 27 Stat Membri, Fiji, Grenada, Giamaica, Giappone, Kenya, Maldive, Isole Marshall, Messico, Moldova, Mongolia, Monaco, Nepal, Nuova Zelanda, Nicaragua, Norvegia, Panama, Papua Nuova Guinea, Peru, Repubblica di Corea, Russia, Ruanda, Senegal, Singapore, Suriname, Svizzera, Tailandia, Tonga, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Uruguay, Viet Nam, Zambia.

Fonte: https://unric.org/

Nasce il Ministero della Transazione Ecologica

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del 1 Marzo è stato pubblicato il decreto legge n. 22, sempre del 1 marzo 2021, che detta disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
In particolare, tra i Ministeri di più stretto interesse coinvolti nel provvedimento si segnalano:

  • Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che diventa  Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
  • Il nuovo Ministero della transizione ecologica, che assume le competenze del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché quelle in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico.

Nasce ufficialmente con tale provvedimento il Ministero della Transizione ecologica (Mite), che sostituisce il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ampio l’ambito di azione del nuovo dicastero, che assorbe, oltre a tutte le competenze dell’ex Ministero dell’Ambiente, anche alcune delle competenze chiave nel processo della transizione ecologica, inerenti principalmente il settore dell’energia. In quest’ottica è previsto il passaggio nella nuova struttura di alcune Direzioni del Ministero dello Sviluppo economico.
Il decreto istituisce inoltre, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal ministro della Transizione ecologica, ed è composto dal ministro per il Sud e la coesione territoriale, dai ministri della Transizione ecologica, dell`Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, della Cultura e delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

La plastica, un motivo di crescente preoccupazione per l’ambiente: strategie.

Sebbene negli ultimi anni la consapevolezza, la preoccupazione e le iniziative in materia di smaltimento della plastica nell’ambiente marino e altrove siano cresciute enormemente, sono numerosi gli ulteriori (e meno noti) impatti della plastica, tra cui il suo ruolo nel determinare i cambiamenti climatici e le nuove problematiche connesse alla pandemia di COVID-19. A questa conclusione giunge la relazione dell’AEA dal titolo «Plastics, the circular economy and Europe′s environment – A priority for action» (La plastica, l’economia circolare e l’ambiente in Europa: un ambito di intervento prioritario).
La relazione analizza la produzione, il consumo e il commercio di plastica nonché il relativo impatto ambientale e climatico durante il suo ciclo di vita, oltre a esaminare le possibilità di una transizione verso un’economia circolare di tale materiale attraverso tre percorsi che coinvolgono i responsabili politici, il settore di produzione e i consumatori.
«Le sfide poste dalla plastica sono dovute in larga misura al fatto che i nostri sistemi di produzione e di consumo non sono sostenibili. La pandemia di COVID-19 e i cambiamenti climatici hanno amplificato l’attenzione dell’opinione pubblica verso la crisi causata dai rifiuti in plastica che ci troviamo ad affrontare. È chiaro che la strategia migliore debba prevedere il passaggio a un’economia della plastica fondamentalmente sostenibile e circolare, in cui la utilizziamo in modo molto più responsabile, migliorandone il riutilizzo e il riciclaggio. Inoltre, quanto sopra dovrebbe iniziare da una produzione di plastica a partire da materie prime rinnovabili», ha dichiarato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA.
La relazione evidenzia che la produzione, l’uso e il commercio di plastica non smettono di crescere. Un numero crescente di politiche e iniziative dell’UE sono in atto per affrontare le problematiche poste dalla plastica, in particolare quella monouso, è già in atto. Nel 2018 la Commissione europea ha presentato la prima strategia globale al mondo sulla plastica in un’economia circolare, che delinea l’approccio dell’UE per affrontare le problematiche poste da tale materiale, seguita nel 2019 dalla direttiva sui prodotti di plastica monouso.
La relazione dell’AEA ipotizza tre percorsi per il futuro: un uso più intelligente della plastica, una maggiore circolarità e il ricorso a materie prime rinnovabili. Adottate insieme, tali strategie possono contribuire a un uso sistematico della plastica sostenibile e circolare. Oltre alla relazione vengono pubblicate due note informative su questioni correlate: plastica e materie tessili e attuazione di modelli economici circolari.

Fonte e per approfondimenti: https://www.eea.europa.eu/


A cura di Ing. Ludovica Casaccia


I clienti che hanno bisogno di chiarimenti in merito dovranno mandare una richiesta a informa@gruppobeta.it ponendo un quesito specifico.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.