Sempre più metropoli promuovono l’edilizia sostenibile

Si è aperta il 12 settembre a San Francisco il Global Climate Action Summit, appuntamento che ha riunito sulla costa Ovest degli Stati Uniti leaders del mondo e operatori del settore urbanistica e pianificazione con l’obiettivo di “Portare l’Ambizione a un livello più alto”, così si legge nel programma dell’edizione 2018. Ovvero, per celebrare i buoni risultati fin qui raggiunti con la pianificazione green e stabilire obiettivi ancora più alti in materia di azioni per rispettare i cambiamenti climatici.

La sfida del C40: difendere l’ambiente, con l’edilizia sostenibile
In occasione del summit il network C40 ha lanciato “una sfida” alle metropoli della terra: difendere l’ambiente, favorendo l’edilizia sostenibile. Sfida raccolta, tanto che i sindaci di alcune tra le più importanti città del mondo (Copenaghen, Johannesburg, Londra, Montreal, New York, Newburyport, Portland, San Francisco, San Jose, Santa Monica, Stoccolma, Tshwane, Vancouver e Washington), sono scesi in campo nella tutela di un futuro green, con l’obiettivo di creare entro il 2030 edifici a emissioni zero, ed entro il 2050 trasformare le vecchie costruzioni in edifici ecologici.
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida esistenziale per alcune città in particolare, come New York: “Rendere i nostri edifici più sostenibili è una parte chiave della soluzione”, ha detto il sindaco Bill de Blasio. “Vogliamo rendere Londra una città a zero emissioni entro il 2050”, ha affermato il sindaco Sadiq Khan. “Stiamo lavorando duramente per consentire che i suoi edifici siano efficienti e alimentati con fonti pulite”. E Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, ha commentato: “Con questo accordo le città stanno rendendo concreto l’accordo di Parigi sul clima, e stanno costruendo città migliori per le generazioni a venire. Ancora una volta, il futuro si sta svolgendo nelle città”.
Le scadenze fissate dall’Unione Europea
L’Unione Europea, con l’ultima direttiva in materia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, ha chiarito che ogni Stato dovrà porre degli obiettivi intermedi da raggiungere al 2030 e al 2040, predisponendo una strategia ben precisa. C’è tempo fino al 2020 perchè venga recepita dagli Stati membri e richiede, entro il 2050, un parco immobiliare, pubblico e privato, decarbonizzato e ad alta efficienza energetica, near-zero energy.
Sotto la lente ci sono, in particolare, gli edifici che consumano molta più energia di quanta ne producono, con l’obiettivo di tagliare tra l’80 e il 95% delle emissioni dell’inizio degli anni Novanta. Secondo le nuove norme, gli Stati membri dovranno portare lo smaltimento dei rifiuti in discarica al 10% entro il 2035. Oltre a un obiettivo di riciclaggio dei rifiuti urbani complessivamente pari al 65% entro il 2035, è previsto un obiettivo di riciclaggio specifico per gli imballaggi in plastica: entro il 2030 dovrà esserne riciclato almeno il 55 %.

A Oslo la prima città verde d’Europa
Procede intanto, a Oslo, la realizzazione della prima città verde d’Europa, totalmente ecosostenibile e a impatto zero. Sarà situata vicino all’aeroporto di Oslo ed è concepita per essere completamente autonoma sul fronte energetico e servita da mezzi elettrici che si autoguidano. Un progetto realizzato dalla Haptic Architects e Nordic Office of Architecture e i cui lavori inizieranno nel 2019, mentre i primi edifici si prevede che verranno terminati entro il 2022. La città del futuro avrà un estensione di 370 ettari e sarà la prima città aeroportuale a energia positiva, con sistemi intelligenti di illuminazione automatica prodotta con energia del tutto rinnovabile.

Il primato di Milano
La città di Milano è nella top 10 delle migliori città al mondo in tema di mobilità e trasporti. Il report di McKinsey dal titolo “Elements of success: Urban transportation systems of 24 global cities”, evidenzia che il capoluogo lombardo conquista la decima posizione grazie ai servizi di mobilità condivisa (2° classificato), per i pendolari (2° classificato), per efficienza dei trasporti privati (4°classificato), per efficienza del trasporto pubblico (6°classificato), per convenienza economica dei trasporti pubblici (8°classificato), per le connessioni con l’esterno (9°classificato), le comodità dei mezzi di trasporto (10°classificato).

Secondo il report, Milano riesce a gestire in modo efficiente il trasporto privato. Nel 2012, grazie all’introduzione dell’”Area C”, il capoluogo ha ridotto il traffico del 33%, ovvero circa 40.000 auto al giorno, nel primo mese. Anche l’effetto a lungo termine è stato significativo e ha portato ad abbassare il numero di auto di circa il 28%. I servizi di mobilità condivisa sono una delle principali caratteristiche del sistema dei trasporti di Milano che conta al momento circa 3.000 auto  condivise, di cui quasi il 30% elettriche, circa 4.650  biciclette condivise, di cui 1.000 elettriche, circa 12.000 biciclette condivise senza dock e circa 100 scooter elettrici.
Il miglioramento del trasporto  condiviso ha già mostrato risultati: circa il 12% degli intervistati ha già deciso di rinunciare a un’auto privata e circa l’8% probabilmente lo farà in futuro. I residenti di Milano apprezzano il servizio ferroviario, che con la sua rete assicura la copertura del 75% dei posti di lavoro e del 54% della popolazione e comprende quattro linee metropolitane (più una in costruzione) e 12 linee ferroviarie suburbane, che insieme servono più di 1 milione di passeggeri al giorno.
Un altro aspetto percepito con favore dai residenti di Milano è la sostenibilità: i suoi capisaldi sono la diffusione del trasporto condiviso e il potenziamento delle infrastrutture pedonali e ciclabili. La città ha aggiunto oltre 70 chilometri di piste ciclabili dal 2011 e prevede di aggiungerne altri 250 entro il 2024.

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